Ex AMCM: accolto il ricorso di Italia Nostra, piano urbanistico fuorilegge

Lo ha detto il TAR accogliendo tutti motivi del ricorso di Italia Nostra . Fuorilegge il piano urbanistico attuativo per l’AMCM (sei volte illegittimo).

 E illecita la precipitosa demolizione (si ricorderà, nell’estate 2010) dei più significativi edifici del complesso. Con conseguente responsabilità da danno erariale.

Con motivate osservazioni Italia Nostra aveva segnalato ai Consiglieri Comunali che il PUA – piano urbanistico attuativo – proposto dalla Giunta per lo storico insediamento dell’AMCM contrastava con le vincolanti disposizioni di tutela e ricostituzione ambientale  dettate dal piano strutturale per le aree prossime al centro storico. Le ragioni di solidarietà politica e fiducia sono invece prevalse sul doveroso controllo di merito e legittimità urbanistica che è compito irrinunciabile della massima assise democratica della città. Nessuno dei motivi opposti da Italia Nostra è stato allora discusso dal Consiglio Comunale e quel piano per sei profili illegittimo (come ha accertato  il TAR dell’Emilia Romagna) è stato perciò approvato. E nella imminenza della decisione di un altro giudice sull’errore di identificazione catastale  del  più significativo edificio del complesso (la rimessa dei tram), che perciò la soprintendenza aveva escluso dalla tutela, la Giunta nel giugno 2010 si è poi affrettata a disporre la demolizione proprio di quell’edificio, anticipando di pochi giorni la sentenza che l’errore avrebbe infine riconosciuto. E grave è anche la responsabilità della direzione regionale per i beni culturali che si è ostinata a non correggere quell’incontestabile errore materiale che è costato la perdita dell’edificio matrice dell’insediamento storico delle Municipalizzate .

E’ dunque stato rimosso il piano urbanistico attuativo con la torre alta quaranta metri e la stecca edilizia lunga oltre ottanta metri (esorbitanti diritti edificatori a pretesa compensazione del privato concessionario dell’intervento) che avrebbero snaturato l’“ambito omogeneo” dell’AMCM. La responsabilità ritorna ora al Consiglio Comunale per una  soluzione altrimenti rispettosa degli equilibri urbani nell’insediamento di prima espansione della città storica, che certamente non vanifica (e anzi ne è  essenziale condizione) la realizzazione degli ambiziosi progetti per la dotazione di attrezzature culturali vitali per la città.

Il direttivo di Italia Nostra, sezione di Modena.