Contro il principio fondamentale di tutela dettato dalla Costituzione, è in corso a Torremaina la distruzione di uno dei più suggestivi paesaggi emiliani. E con il convergente consenso di Provincia, Comune, Soprintendenza.

com'era un anno fa
com’era prima
com’era prima

Esiste, ma ora dobbiamo dire esisteva, un luogo di straordinario interesse paesaggistico, a Torremaina, nel punto in cui, all’uscita dall’abitato, la storica via Vandelli inizia a salire verso Puianello sfiorando sulla sua destra un poggio verde che ha il suo fulcro visivo di sfondo nella torre che sfora dal retro- sottostante borgo appunto di Torre della Montina, soggetto alla tutela di bene culturale. Un luogo – area agricola per destinazione di piano regolatore – che ha una stringente protezione, perché il piano paesaggistico regionale, il piano territoriale di coordinamento provinciale, il piano strutturale comunale lo riconoscono come zona di particolare interesse paesaggistico-ambientale e lo assoggettano a una disciplina rigorosamente conservativa (e ovviamente inammissibile la variante al piano comunale in contrasto con la disciplina di piano provinciale e piano paesaggistico). Si può eccezionalmente costruire, ma solo se lo preveda il piano provinciale e solo per la miglior fruizione, a servizio, degli speciali valori paesaggistici della zona. Ebbene, con il consenso di Comune, Arpae, Provincia, Soprintendenza espresso in conferenza di servizi, in quel poggio verde (che verde non è più) sono oggi avviati lavori di sbancamento ed è attivo il cantiere per l’insediamento di una vasta struttura alberghiera, un resort di lusso con tanto di piscina (in connessione con il restauro-recupero, funzionale alla stessa destinazione, di Torre e taluni edifici del Borgo). Un intervento edilizio per altro che sarebbe in ogni caso vietato in area agricola pur se priva di interesse paesaggistico, perché una disposizione della vigente legge urbanistica regionale (l’art. 53, eccezione al principio di contenimento del consumo di suolo) lo consentirebbe soltanto come trasformazione di attività economiche già insediate, per lo sviluppo cioè, nella stessa area di pertinenza o in lotti contigui o prossimi, della medesima attività. Ma di questa eccezionale facoltà è fatta qui applicazione palesemente pretestuosa, perché il resort di lusso (attività alberghiera) è stato abilitato come sviluppo di una diversa attività, quella di ristorazione, di un ristorante appunto, già insediato sì, non certo in lotto contiguo per altro e neppure prossimo, lungo la via Vandelli, più oltre, verso Puianello.

Italia Nostra si domanda come in un Paese che fa della funzione di tutela del paesaggio principio fondamentale della Costituzione e punisce con pene severe distruzione e deterioramento dei beni paesaggistici (Art.518-duodecies del codice penale) possa accadere che, con il convergente consenso delle molteplici istituzioni cui l’ordinamento affida l’esercizio di quella primaria funzione, sia in corso a Torremaina la cancellazione di una delle più suggestive espressioni del paesaggio pedecollinare emiliano; e alza la sua pubblica protesta.

Modena, 26 gennaio 2024.

Italia Nostra, sezione di Modena.