Se questa è la creatività dell’annunciato parco. Italia Nostra sulla delibera n. 52 (12 luglio scorso) del Consiglio Comunale.

Per l’ex AMCM un’altra falsa partenza (con la benedizione, poteva mancare?, degli uffici anche romani della tutela beni culturali). Una inammissibile scorciatoia: senza un nuovo piano attuativo il progettato intervento non può andare in appalto e mai è stato approvato il piano particolareggiato adottato ben cinque anni fa. Per non dire del merito dell’intervento. La svendita – regalo al raggruppamento di imprese di buona parte degli immobili del complesso storicamente pubblico, per destinazioni improprie, come una struttura di mercato alimentare, residenza e uffici. Si cede  gratuitamente un patrimonio apprezzabile in quindici milioni di euro, secondo i criteri ufficiali di stima seguiti dal Comune per determinare le valorizzazioni apportate da varianti urbanistiche. L’asserita contropartita di interesse pubblico consiste nella realizzazione di parcheggi e opere di urbanizzazione primaria  pressoché  coincidenti con quelle di pertinenza a servizio di  funzioni commerciali e residenze, a spese del costruttore non certo a carico del Comune. Infine la prevista nuova edificazione: ancora in insuperabile contrasto con la vigente disciplina urbanistica prevalentemente conservativa dell’ambito consolidato (la fascia di prima espansione urbana oltre le mura a sud), proprio lo stesso contrasto sanzionato dal TAR, si ricorderà, nella sentenza che ha annullato su ricorso di Italia Nostra il precedente piano urbanistico attuativo.   Verso un nuovo annullamento?

Modena, 20 luglio 2018

Rendering piazza rialzata
Rendering spazio pubblico ex Amcm
Rendering spazio pubblico ex Amcm

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