Torna a Modena il Guercino della Chiesa di San Vincenzo. Con un restauro incompiuto.

Screenshot_2019-09-09-19-17-07Ritorna a Modena dalla cura dell’Istituto Centrale del Restauro il Guercino della Chiesa di San Vincenzo che reca ancora le cadute della pellicola pittorica (effetto del trafugamento e del maldestro trasferimento all’estero), rese anzi evidenti dall’impiego di una tinta neutra, si vorrebbe, ma con timbro che non spegne l’emergenza delle lacune e altera con fastidio la percezione complessiva del testo preservato.
Il risultato di questa cura ha suscitato diffuse riserve e  innanzitutto di chi ha ben titolo per  parlare a nome dell’ente ecclesiastico – la Parrocchia – cui appartiene il dipinto. Che attende di ritornare al suo primario impiego devozionale e a questa funzione è essenziale, ben lo si intende, la continuità del testo figurativo.
Crediamo che questo controverso restauro non ponga affatto un tema di conflitto tra culto e cultura della tutela, considerato per altro potenzialmente immanente quando si tratti di opera d’arte che abbia attuale destinazione devozionale se il nuovo Concordato ha previsto una speciale Intesa diretta a  prevenireo dirimere appunto quel conflitto.
Si dice che la ragione della mancata reintegrazione sarebbe fondata sul doveroso rispetto della vicenda drammatica della tela, ma è ragione che fermerebbe in ogni caso la mano del restauratore, mentre non contrasta affatto con i consolidati principi del restauro la reintegrazione delle lacune, specie quando la perdita della pellicola pittorica sia recente, non si estenda a vaste o perfino prevalenti porzioni del dipinto, sia documentata la corrispondente zona perduta del testo e sia adottata la speciale tecnica (largamente praticata dai laboratori dello stesso Istituto Centrale del Restauro) dell’impiego di colori reversibili (pure ad acquarello), riconoscibile ad occhio nudo a distanza ravvicinata. La soluzione che Cesare Brandi assimila “alla parola o alle parole tra parentesi quadre, con cui la filologia letteraria propone di ricostituire la continuità di senso in un testo mutilo”.

Modena, 7 settembre 2019.
Italia Nostra sezione di Modena.

 

Fonte immagine: Finestre sull’Arte