Il Sindaco di Fiorano ci ha risposto sulla Gazzetta di Modena di oggi. Noi replichiamo.

riocorlo1 (2)Alla nostra posizione, ripresa dalla Gazzetta di Modena, ha risposto il Sindaco di Fiorano, opponendoci: 1. che il Corlo è un fosso privo d’acqua; 2. che non è tutelato perché la tavola del piano regolatore comunale del 1986 approvato dalla Regione non registra graficamente la tutela della fascia laterale al Rio Corlo; 3. che il Corlo nell’attraversamento dell’abitato è stato coperto e sarebbero state allora commesse illegittimità che nessuno ha mai contestato; 4. che Italia Nostra ha proposto ricorso contro l’accordo di programma che prevede pure l’insediamento scolastico lungo la Via Motta, ma perché poi ha rinunciato alla istanza di sospensiva? (lasciando intendere che l’attuale presa di posizione è in contraddizione con quella rinuncia).

Replichiamo:

  1. il Rio Corlo è un corso d’acqua pubblico, come tale registrato, che la Regione non ha inteso comprendere nell’elenco dei corsi d’acqua privi di rilevanza paesaggistica, mentre è solo stagionale la mancanza del flusso d’acqua;
  2. la fonte della tutela paesaggistica non è il piano regolatore ma la legge (quella n.431 del 1985, nota come legge Galasso, ora il codice dei beni culturali e del paesaggio) e quindi irrilevante è la mancata rappresentazione grafica della tutela nella tavola del p.r.g. 1986);
  3. se la doverosa tutela nella generale disattenzione non è stata in passato fatta valere, non costituisce certo una buona ragione per continuare oggi a negarla proprio al limite dell’abitato e in rapporto visivo diretto con le adiacenti aree verdi inedificate (e quelli cui allude il Sindaco sono tombinamenti che dovrebbero essere rimossi per prescrizione delle Linee guida regionali per la riqualificazione integrata dei corsi d’acqua naturali, pubblicate nel 2015: leggerne il punto 4.11 di pagina 117);
  4. Italia Nostra non si oppone certo all’ampliamento dell’insediamento industriale che ben può avvenire nel rispetto dei valori paesaggistici e se ha rinunciato all’istanza di sospensiva presentata con il ricorso contro l’accordo di programma, la ragione sta nel fatto che l’inizio dei lavori per l’attuazione del polo scolastico sulla Via Motta e entro l’ambito agricolo di rilevanza paesaggistica non era (e non è ancora) imminente e per altro sufficiente garanzia di un corretto ampliamento dell’edificio industriale erano allora a noi sembrati i ripetuti pareri della soprintendenza pervenuti alla conferenza di servizi contro la copertura del Rio e l’edificabilità in elevazione nella relativa fascia laterale. Valutazione la nostra, come dobbiamo oggi constatare, avventata.

Modena, 23 agosto 2019.