Al sindaco dei due ultimi scorsi mandati (2004 – 2014), che molto si prodiga su facebook anche per contrastare i diffusi rilievi critici sugli inconcludenti sviluppi della vicenda dell’ex Ospedale Sant’Agostino, sarà bene ricordare che:

  1. Italia Nostra, che aveva con pieno favore registrato l’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ad acquistare il complesso dell’ex Ospedale Sant’Agostino, sollevando l’AUSL dalle difficoltà finanziarie connesse alla onerosa operazione del nuovo insediamento ospedaliero a Baggiovara e in ogni caso mettendo quel complesso al riparo da impieghi speculativi, avversò invece l’accordo del 2006 concluso tra il Sindaco Pighi, il Ministro allora Rutelli e il Presidente della Fondazione che impegnava le parti al trasferimento nelle strutture già ospedaliere delle due biblioteche storiche di ricerca (Estense e Poletti) sistemate da oltre un secolo nel Palazzo dei Musei.
  2. In un pubblico convegno e in un indirizzo ai Consiglieri Comunali Italia Nostra indicò nella porzione dell’edificio retrostante al Palazzo dei Musei, lasciata libera dal trasferito Ospedale Estense, gli spazi idonei alla espansione fisiologica di tutti i contigui istituti culturali statali e civici (Biblioteca Estense innanzitutto), secondo il progetto per altro già definito alla conclusione del mandato del Sindaco Barbolini.
  3. Italia Nostra indicò, come soluzione alternativa a quella dell’accordo del 2006, l’insediamento nell’ex Ospedale Sant’Agostino della Galleria Civica e del Museo della Figurina, trasferiti dal Palazzo Santa Margherita, così integralmente destinato alla Biblioteca Delfini, oggi sacrificata da quella coabitazione, finalmente promossa da biblioteca del quartiere centro storico a biblioteca della città.
  4. Durante l’intero doppio mandato la Giunta Pighi ha mantenuto fermo l’impegno del trasferimento nell’ex Ospedale sant’Agostino delle due storiche biblioteche e anzi ha formalmente rinnovato lo stesso impegno con i nuovi ministri dei via via succedutisi governi nazionali, insensibile alle ragioni opposte da illustri esponenti della cultura nazionale, come Adriano Prosperi e Salvatore Settis, e facendo proprio il progetto del complesso Polo Librario (due alte torri per la movimentazione robotica dei volumi) dalla Fondazione commissionato a una prestigiosa Archistar.
  5. Il secondo mandato della Giunta Pighi si è concluso prima che il TAR Emilia Romagna annullasse (novembre 2015), su ricorso di Italia Nostra, quel progetto perché illegittimo per contrasto con la disciplina di piano regolatore e perché autorizzato dalla incompetente direttrice regionale ai beni culturali.
  6. L’accordo, confermato ancora dalla nuova giunta nel 2016, fu con l’“addendum” (così definito) del 2017 in effetti risolto tra le stesse parti Ministero, Comune e Fondazione che hanno convenuto di attuare la diversa soluzione in tutto conforme a quella oltre dieci anni prima indicata da Italia Nostra e rifiutata fermissimamente nello sviluppo dell’intero doppio mandato della Giunta Pighi: dieci anni perduti.

(E’ stato tuttavia mantenuto fermo il progetto architettonico, ad esclusione delle due torri librarie ovviamente divenute superflue, e Italia Nostra coerentemente mantiene ferme le sue contestazioni sul punto del rispetto dovuto alle originali strutture, irreversibilmente alterate perfino nel corpo settecentesco a “forcipe”, un unicum nella architettura ospedaliera storica).

Un clamoroso insuccesso politico, e forse non il solo, di quella Giunta, che suggerirebbe a chi l’ha presieduta un prudente consiglio.

Modena 02.11.2018

 

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