San Cesario sul Panaro: Italia Nostra per la tutela del paesaggio agricolo sulla sponda del Canal Torbido.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con determinazione dell’8 maggio ultimo scorso, ha dato il suo assenso al progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione relative al piano particolareggiato “Comparto Albertini”, in territorio di San Cesario sul Panaro, che prevede un vasto intervento edilizio diretto alla realizzazione di 143 unità residenziali su un’area oggi agricola di oltre 12.000 mq, al limite dell’abitato. L’intervento “ricade in larga parte nell’area sottoposta a tutela paesaggistica ai sensi dell’art.142, c.1, lettera c) (Canale Torbido) del d.lgs. 42/2004” [il codice dei beni culturali e del paesaggio], come rileva la Soprintendenza, che esprime parere favorevole “in quanto il progetto […] risulta compatibile con i valori paesaggistici del sito”. Affermazione meramente assertiva, non argomentata nel merito, che non può quindi integrare il requisito di motivazione prescritto a pena di illegittimità per tutti i provvedimenti amministrativi.

La determinazione della Soprintendenza non registra che il progetto contempla il “tombinamento”, nel tratto di ben 52,50 metri, dello stesso Canal Torbido (opera espressamente valutata sotto il profilo idraulico nella relazione del Consorzio della Bonifica di Burana), finalizzato alla realizzazione di un’ampia rotonda stradale. Sarebbe dunque attuata la soppressione di una consistente porzione dello stesso bene paesaggistico primario, il corso d’acqua, una radicale fisica trasformazione essenzialmente inammissibile, che farebbe venir meno l’esigenza di tutela della sponda, non più in concreto riconoscibile e misurabile nella fascia di 150 metri (alla quale si estende la tutela dei corsi d’acqua pubblici). Conservato, come imprescindibilmente deve avvenire, il bene primario corso d’acqua, la fascia laterale nella quale ricade l’intervento merita tutela per esser preservata nell’attuale assetto agricolo, in rapporto alla situazione complessiva del luogo che, con le aree agricole inedificate anche sull’opposta sponda ad est, forma un unitario ambito paesaggistico visivamente percepibile dalla strada provinciale, lungo il cui fianco corre il Canal Torbido.

Italia Nostra ha chiesto alla Soprintendenza di voler riconsiderare, alla luce degli elementi di fatto segnalati, il parere dato l’8 maggio scorso e quindi esprimere una motivata e diversa valutazione sulla compatibilità, con la esigenza di tutela paesaggistica, dell’intervento di radicale trasformazione urbanistica dell’ambiente agricolo al limite dell’abitato di San Cesario sul Panaro.

 

Modena. 7 agosto 2019.