Ha ragione l’Amministratore della modenese Agenzia della Mobilità: il trasporto pubblico non contrasta con le ragioni di tutela del centro storico e bene quindi si concilia con la proposta pedonalizzazione della Via Emilia nel suo tratto di attraversamento dalle due porte. I mezzi pubblici sono alleati dei pedoni, sta bene, ma c’è mezzo e mezzo. I pesanti e ingombranti filobus, anche a doppio vagone (ardua la svolta via Emilia – Corso Canalgrande), che oggi attraversano il centro storico (rari perlopiù i passeggeri) e sfiorano perfino la facciata del Duomo e il lungo fronte del Palazzo Ducale, non sono, crediamo, i mezzi che si addicono alle speciali strutture della città antica, con la trama dei condotti aerei di alimentazione e dei relativi ancoraggi anche agli edifici monumentali (vedere la fitta rete, una vera e propria tettoia, all’innesto di Corso Duomo in Via Emilia). Da anni, inascoltata, Italia Nostra suggerisce che sia adottata la soluzione praticata con successo a Reggio Emilia e Parma dove l’accesso e la circolazione nel centro storico è assicurato da più leggere navette a trazione elettrica.
Modena, 8 agosto 2017.