Salviamo la Villa Ombrosa

VILLA OMBROSA 1(1)villa ombrosa

 

 

 

 

Muratori, certo la gloria più grande nella storia modenese, aveva il proprio buen retiro al di fuori della cerchia muraria, in quel palazzo e in quell’area che oggi s’incontra appena all’inizio di via Vaciglio, alla svolta dalla Via Vignolese, sulla destra.
Oggi piena città, ieri aperta campagna.
Sulla storia di questo edificio, appartenuto per anni al grande storico poi da questi lasciato ai suoi eredi ex sorore Soli , poi venduto e destinato a diversi scopi, tra cui nel recente dopoguerra a Casa di cura per malattie polmonari (da cui il nome Villa Ombrosa), ha recentemente condotto uno studio il professor Giordano Bertuzzi che ricorda come la casa nella sua forma originaria sia comunque oggi riconoscibile pur nei successivi rimaneggiamenti e della quale ci consegna rare documentazioni fotografiche.
Oggi sappiamo che la villa, di proprietà comunale, avrà una nuova destinazione: ospiterà infatti, dopo gli opportuni restauri, la Casa delle Donne e le varie istituzioni nate dalle donne per difendere e appoggiare i propri stessi diritti e quelli dei loro bambini.
Ottima idea, questa della concentrazione di così meritevoli istituti, finalizzati a scopi comuni, ma anche però da valutare attentamente nel suo sviluppo architettonico.
Una casa che è, oltre che cimelio storico, una delle poche case di campagna “padronali” nella immediata periferia urbana, da difendere il più possibile nella sua architettura originaria.
Se è giusto non congelarla in un “museo” immobile e chiuso, ma riconsegnarla alla città e ridarle vita attualizzandola nell’attuale contesto sociale e culturale, non altrettanto giustificato sarebbe però stravolgerne la struttura di base scordandoci completamente della sua originaria settecentesca forma e della primitiva destinazione. A tale proposito la circostante area verde, il parco appunto di Villa Ombrosa, gioca un ruolo importantissimo in quanto nato proprio come complemento della villa stessa e non può perdere neanche un metro quadrato dell’attuale e già fortemente depauperata consistenza.
Italia Nostra dunque ritiene opportuno ricordare alle istituzioni preposte e al sindaco in primis che la città di Modena non merita e non è disposta ad accettare un altro stravolgimento nel proprio tessuto, un altro sfregio alla sua storia. Le pietre della nostra memoria, quelle poche sopravvissute e che ancora ci parlano di fatti, di cose, di persone vanno guardate con cura e con doveroso rispetto. La nostra città che ha saputo perpetuare e contestualizzare “Casa Ferrari” e “Casa Pavarotti” non dovrebbe scordare il suo più illustre figlio, con tutto il dovuto rispetto per il Drake e il tenorissimo.

Alcuni studiosi modenesi mirano anche al recupero dell’antica e storica denominazione di “Villa Muratori”, in uso fino agli anni Trenta, data della trasformazione in Casa di cura.

Italia Nostra Sezione di Modena

 

Per il recupero della Villa, da “Ombrosa” a “Muratori”, si riporta di seguito l’istanza (in pdf) del 2009,  rivolta all’Amministrazione comunale e alla Istituzione dei beni culturali: 

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