Sant’Agostino – contro la cultura e non “culturale” un “polo” fondato sulla manipolazione del piano regolatore

colouring-pencils-croppedIl ponderato esposto dei 5Stelle descrive e documenta una vicenda di falso materiale in atto pubblico. Il polo culturale Sant’Agostino fondato dunque sulla alterazione del Piano Strutturale Comunale

Che si sia trattato di una materiale alterazione del piano strutturale lo ha indirettamente ma inconfutabilmente ammesso l’assessore all’urbanistica, rispondendo alla interrogazione del capogruppo 5Stelle. Ha cioè certificato che il PSC non è stato in nessun modo variato dal momento in cui, con l’adeguamento del piano regolatore generale alla legge regionale urbanistica (n. 20 del 2000), è stato formalmente costituito il piano strutturale. In quella originaria stesura il comparto del Sant’Agostino non era compreso nell’elenco delle poche aree del centro storico nelle quali è dato, per motivi di interesse pubblico, di derogare alle altrimenti vincolanti prescrizioni conservative dettate dalla stessa legge regionale e doverosamente fatte proprie dal PSC. E la tavola di quel piano non rappresentava graficamente con il contorno di colore rosso il comparto del Sant’Agostino. Dalla risposta che è stata data dal responsabile del servizio alla richiesta (presentata da Italia Nostra) di riesame del permesso di costruire rilasciato alla Fondazione si è appreso con sorpresa che invece la vigente stesura del PSC con la tavola 2t1 – centro storico registra quel comparto nello speciale elenco e con la corrispondente rappresentazione grafica. Dunque la autentica tavola del PSC è stata materialmente alterata. E si conosce anche il momento in cui questa alterazione è stata attuata. Nell’intervallo cioè tra le due delibere di adozione e approvazione di una variante al POC, perché la tavola di PSC compresa per inquadramento generale tra gli allegati della prima corrisponde alla autentica stesura originaria, mentre nella presentazione al consiglio comunale della delibera di approvazione della variante, proposta dall’assessore e dal funzionario responsabile del servizio, quella corrispondente tavola reca la diversa rappresentazione grafica e comprende il comparto Sant’Agostino tra le poche aree del centro storico esonerate dalla disciplina rigorosamente conservativa. Dunque l’alterazione materiale può dirsi consumata con la presentazione al consiglio (28 aprile 2010) della delibera di approvazione della variante al POC, che sarà poi assunta il consecutivo 24 maggio con il numero 34 di protocollo.            .

Ricordiamo che proprio nei primi mesi del 2010  il dibattito nella città già registrava la posizione di Italia Nostra che sul progetto della Fondazione (la attuazione della intesa intervenuta nel 2007 con il Ministero e con il Comune) aveva eccepito l’insuperabile ostacolo costituito dalla rigorosa disciplina non derogabile del PSC e si avvicinava il momento in cui il progetto esecutivo dell’intervento sarebbe stato presentato con la richiesta di permesso di costruire.

Italia Nostra crede che sia contro la cultura e non possa perciò dirsi “culturale” un “polo” fondato sulla manipolazione del piano regolatore, perfino sanzionata dal codice penale.

Modena, 10 marzo 2015.

Italia Nostra, sezione di Modena.