Difendiamo la nostra Soprintendenza

Difendiamo la nostra soprintendenza con la inscindibile galleria estense.

Renzi ha fermato la riforma del ministro Franceschini che avrebbe soppresso la soprintendenza per i beni storici e artistici e fatto della galleria estense (immedesimata fino ad oggi con la soprintendenza) un museo avulso dalla tutela territoriale. Ma la riforma non è piaciuta a Renzi perché troppo indulgente verso le soprintendenze. E dunque quel rischio non è affatto superato.

Le soprintendenze per i beni storici e artistici sono nate come soprintendenze alle gallerie per il rapporto di immedesimazione con le più insigni raccolte d’arte pubbliche ricevute dagli stati preunitari.  E ancor prima che fosse istituita a Modena (1939) la  soprintendenza per i beni storici e artistici, la galleria estense costituiva parte integrante dell’unica soprintendenza all’arte medievale e moderna dell’Emilia. La raffica della spending review e della cieca semplificazione amministrativa rischia dunque di travolgere anche la soprintendenza per i beni storici e artistici insediata a Modena da oltre settanta’anni in un rapporto di stretta integrazione con la galleria estense. Soprintendenza e galleria sentite, innanzitutto dai modenesi, come un’unica istituzione. E ben a ragione, perché la galleria con lo stato unitario è venuta assumendo, senza contraddire la sua origine palatina, un più ampio ruolo rappresentativo della civiltà figurativa dell’area culturale corrispondente alle province del ducato preunitario. Sicché gestione della galleria ed esercizio della tutela in queste province ben può dirsi un unico inscindibile compito. Affrontato negli anni e ancor oggi a un alto livello di impegno tecnico- scientifico.

Crediamo che questi caratteri e questa storia la (ora rinviata) riforma nella organizzazione del ministero debba riconoscere. La Galleria estense non può essere scorporata dalla sua soprintendenza. Né la soprintendenza per i beni storici e artistici può essere annessa a quella per i beni architettonici e per il paesaggio con sede a Bologna in una condizione di obbiettiva subordinazione, come disponeva la riforma Franceschini, che con la soppressione, in generale, di tutte la soprintendenze ai beni storici e artistici avrebbe smantellato  il sistema della tutela territoriale del nostro paese.

Non è una promozione la costituzione della galleria estense come autonomo museo. Espulsa dalla soprintendenza, per divenire una istituzione con autonomia di gestione, vivrebbe fuori da ogni rapporto con la tutela territoriale e ad essa indifferente, in un vuoto che contraddice la realtà del diffuso e continuo patrimonio storico artistico del nostro paese.

Modena, 25 luglio 2014.

Italia Nostra, sezione di Modena.