Alla Soprintendenza: una questione di doveroso esercizio della tutela. La riattivazione della linea del filobus in Corso Canalchiaro e Corso Duomo incompatibile con il rispetto dovuto a Cattedrale e Chiesa del Voto

A Modena in Corso Canalchiaro si avviano a conclusione i lavori di revisione dei sottoservizi con il rinnovo infine del trattamento di superficie stradale. E si deve subito constatare che la necessaria disattivazione della linea del filobus protratta da oltre due anni non ha comportato un apprezzabile disagio nei movimenti dei cittadini sul percorso verso e attraverso il centro storico. Mentre è agevole la soluzione di un tragitto alternativo di quella linea, già in un recente passato sperimentato nei giorni festivi: Largo Risorgimento, Viale Vittorio Veneto e di lì ingresso in Via Emilia.
Si sono oggi create le condizioni di opportunità, questa la convinzione di Italia Nostra, che consentono di rimettere in discussione, e con il necessario anticipo sulla prevista riattivazione della linea del filobus, la compatibilità di quella linea con la esigenza di rispetto al sagrato della Cattedrale sfiorato dai pesanti veicoli e al fronte della seicentesca Chiesa del Voto che sulla Via Emilia chiude la prospettiva da Corso Duomo, quando l’attraversamento in sottopasso del Palazzo arcivescovile ne aggrava il noto quadro fessurativo e le insopprimibili vibrazioni trasmesse anche alle fondazioni della Cattedrale non giovano certo alla stabilità dell’edificio (a questo riguardo con preoccupazione si è per altro appreso che da alcuni anni, forse dal 2015, è rimasta sospesa la operatività del sistema di monitoraggio installato su Duomo e Ghirlandina nel 2002 su progetto della Soprintendenza). L’impianto aereo di alimentazione dell’energia motrice taglia con la coppia dei cavi aerei la principale prospettiva verso la facciata del Duomo, mentre nell’innesto della linea in quelle dello stesso servizio che corrono sulla via Emilia si è di necessità creato un fitto intreccio di cavi e perfino di travature metalliche, vera e propria pesante tettoia che oscura la vista della Chiesa del Voto ed è sostenuta da numerosi tiranti infissi nella sua stessa facciata, mortificata dalla doppia subita servitù (come può esserci stata a suo tempo, ci chiediamo, l’autorizzazione di Soprintendenza?).

Italia Nostra rimette dunque alla responsabile valutazione della Soprintendenza la esigenza (che alla associazione non pare controvertibile) di rinnovare oggi – e con intervento tempestivo – l’esercizio della tutela, negando l’autorizzazione alla riattivazione della linea del filobus che non solo altera e offende la percezione dei due insigni monumenti nel rapporto di integrazione con il contesto urbano storico (riconosciuto come sito Unesco), ma perfino espone a rischio, fosse pure minimo, la stessa stabilità dell’edificio della Cattedrale (alto quel rischio per il Palazzo dell’Arcivescovado) e incide con lo speciale impianto funzionale sulla fisica integrità del fronte della Chiesa del Voto.

Modena, 19 dicembre 2023.
Italia Nostra, sezione di Modena.