Gallerie Estensi, un falso storico.

Sulla Gazzetta di oggi Morsiani a Sgarbi.

Sciogliere la Pinacoteca nazionale di Ferrara dal legame alla Galleria Estense non può scadere a questione di campanile. Italia Nostra Modena attraverso il suo presidente ne vuole discutere con l’amico Morsiani.

Gallerie Estensi, un falso storico.

Caro Alberto, ho letto con grande interesse e apprezzameno quello che oggi hai scritto sulla Gazzetta a proposito dell’accorpamento, disposto in seconda intenzione, della Pinacoteca nazionale di Ferrara alla Galleria Estense (riconosciuto museo di assoluto interesse e perciò dotato di speciale autonomia amministrativa e di gestione culturale), accorpamento oggi rimesso in discussione dal sottosegretario Sgarbi.  Su due punti tu hai ragione, la questione deve essere posta sullo sfondo della riforma del ministro Franceschini che ha innovato radicalmente la organizzazione del ministero, scorporando dalle soprintendenze ai beni storici e artistici, create come soprintendenze alle gallerie, le raccolte museali che da sempre hanno costituito la fucina culturale delle soprintendenze, così mortificate nel ruolo di studio e ricerca. La riforma muove dalla scissione concettualmente indebita della endiadi di tutela e valorizzazione, che è funzione, questa, propria e interna alla stessa tutela. Con la fusione nell’unica soprintendenza, le distinte competenze di merito, archeologia, architettura/paesaggio, beni (mobili) storici e artistici sono state degradate a uffici buroratici e il direttore dell’ufficio unificato, che firma, è incompetente necessariamente in due delle tre materie di tutela.  Ne è derivata la dissoluzione del compatto sistema della tutela che ci era invidiato se si può dir così in Europa. E hai  ragione anche quando dici che il tema non può porsi come  riparazione della indebita spoliazione di una attribuzione ferrarese e rivendicazione di un dovuto ritorno. La questione, infine, è di cultura. Quando il ferrarese Franceschini decise di annettere la Pinacoteca nazionale di Ferrara al già costituito autonomo supermuseo Galleria Estense, con la declinazione al plurale, GalleriEstensi (pensando a una promozione della pinacoteca della sua città), noi di Italia Nostra parlammo subito di un grottesco falso storico, perché nulla collega alle raccolte di Casa d’Este la Pinacoteca nazionale di Ferrara, nata come il museo comunale in cui erano confluiti i beni d’arte provenienti dalle soppressioni napoleoniche e  postunitarie, poi ceduto dal Comune allo Stato nei primi anni 50 del Novecento, merito del riconosciuto prestigio del soprintendente di allora lo storico dell’arte Cesare Gnudi. Non ha senso in conclusione trattare le due incomparabili istituzioni come Gallerie Estensi, di Galleria Estense nel doveroso rispetto della storia ce ne può essere una sola, quella che gli Este costretti ad andarsene mestamente da Ferrara si portarono a Modena. Una operazione quella di Franceschini  che non ha fondamento di cultura e solo per questa ragione  non v’è motivo per cui la Pinacoteca nazionale di Ferrara debba essere governata a Modena e per attrazione dalla Galleria Estense sull’esile esclusivo criterio di collegamento della comune origine geografica (da Ferrara mancando la Galleria Estense da oltre quattro secoli). Benvenuta l’occasione per discutere con te, cui Modena deve, e io lo dico sempre e scrivo, la sua cultura cinematografica.

Un cordiale saluto,

Giovanni L.

Modena, 19 novembre 2022