Italia Nostra: perché nel fronte del maestoso Palazzo Ducale di Modena non può essere, oggi, infissa alcuna lapide.

Pubblichiamo la lettera inviata a ciascun Consigliere del Comune di Modena

Modena,  11 ottobre 2021.

Ai Consiglieri del Comune di Modena

Italia Nostra: perché nel fronte del maestoso Palazzo Ducale di Modena non può essere, oggi, infissa alcuna lapide.

Italia Nostra ritiene doveroso far conoscere ai Rappresentanti della Comunità modenese eletti in Consiglio comunale il fermo convincimento della associazione sulla inammissibilità in linea di principio della lapide celebrativa della dinastia degli Este sul fronte di Palazzo Ducale, proposta dal senatore Giovanardi con grande risonanza sulla stampa. Secondo le dichiarate intenzioni del proponente si tratterebbe del  tributo commemorativo dovuto dalla Comunità modenese alla casa Este e ai duchi che dal costretto trasferimento della capitale si sono avvicendati nel governo non solo della città, ma dello Stato tra le province di Modena, Reggio Emilia e per un breve periodo anche Massa. Equivoca l’affermazione (avanzata per allontanare ogni dubbio sulla incontestabilità del proposito) della legittimità del governo degli Este, ma divenuti Austroestensi, anche nella Restaurazione (in sede storica mai contestata), come a delegittimare allora i moti del ’21 e del ’31 che l’hanno eroicamente contrastato. E infatti nella proposta del Senatore si sono riconosciute voci nostalgiche e perfino inclini a riscrivere la storia del Risorgimento. E se Giovanardi prospetta la iniziativa come dovuta dalla Comunità modenese (e da lì ricava la sua personale legittimazione a proporla) e dunque la lapide di quel tenore impegna la intera Comunità, ecco il punto, la Istituzione che democraticamente la rappresenta è chiamata direttamente in causa ed è tenuta a intervenire. Per dire, questa la meditata opinione della associazione, che sul fronte del Palazzo ducale, che parla con la sua imponente presenza della storia della dinastia che vi ha governato, non v’è ragione di apporre oggi alcuna lapide. Innanzitutto perché vi si oppone la esigenza di preservare la integrità del prospetto monumentale, secondo i moderni principi conservativi che la stessa amministrazione comunale è tenuta a far rispettare (il piano regolatore assoggetta a restauro scientifico il Palazzo Ducale): la matura coscienza critica di oggi come ci impone di non rimuovere le lapidi commemorative in altri tempi infisse, documento della storia dell’edificio, così ci impedisce di introdurne di nuove, un inserto che altera e appesantisce il progetto compositivo della facciata verso la vasta Piazza Roma. E non v’è ragione di apporre quella lapide, perché  la vicenda storica dello stato estense e della dinastia che lo ha governato non è tema da celebrare con una ingombrante iscrizione lapidea, secondo un equivoco stimolo di attualità (perché proprio oggi?), ma è oggetto di un impegno serio di conoscenza cui le istituzioni culturali della città (Università, Accademia, Deputazione) e la generale comunità degli studiosi si sono dedicate e si dedicano con ricerche, convegni e pubblicazioni scientifiche e pure di efficace divulgazione.

Italia Nostra sezione di Modena.