Un’occasione mancata

Era stata, è vero, ciecamente rifiutata la tutela di bene culturale (richiesta da Italia Nostra alla Soprintendenza con ragioni inconfutabili) per la residenza estiva di Ludovico Antonio Muratori e il suo vasto parco, alla Punta di Sant’Agnese. Una recente ricerca della Deputazione di Storia Patria aveva documentato l’assetto originario settecentesco dell’edificio, oggi noto come Villa Ombrosa, trasformata in casa di cura negli anni Settanta del Novecento, ma non radicalmente e ancora recuperabile attraverso  – a volerlo – uno scrupoloso restauro. La vasta ricostruzione, ferma da anni al grezzo, nulla invece ricorda dell’assetto settecentesco e, a cancellare ogni memoria, è stata strappata la iscrizione lapidea che dalla preesistente e demolita scala laterale di accesso richiamava l’aleggiante spirito muratoriano. Ora l’Amministrazione comunale comunica che il cantiere è stato consegnato all’impresa prescelta per la ripresa dei lavori a completamento del complesso progetto, con vaste addizioni, illustrato dal rendering diffuso: francamente, guardare per credere, è arduo riconoscere che “il recupero del fabbricato è effettuato in modo rispettoso degli elementi architettonici e decorativi caratteristici della villa appartenuta nel Settecento all’erudito modenese”. Così degradato, nel comunicato voce ufficiale della municipalità, Ludovico Antonio Muratori, l’inventore della moderna storiografia italiana, disprezzo del suo valore e offesa alla cultura della città.

 

0001 muratori

 

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rendering Villa Ombrosa