Contro il piano regolatore che lì non lo vuole, alla Madonnina l’ennesimo ipermercato alimentare. Nelle opere di urbanizzazione all’intorno, in ogni caso dovute, il consiglio comunale vede l’interesse pubblico al permesso in deroga. Se questa è urbanistica.

in rosso l'area interessata all'intervento commerciale

A che serve il piano regolatore, ci domandiamo, se le più incisive trasformazioni nella città sono   decise attraverso specifiche  e ripetute deroghe alle vincolanti previsioni urbanistiche  su richiesta del privato che valuta e fa prevalere il proprio interesse? Anche la recente brutale demolizione dello stabilimento Arbe a Modena-ovest (l’architettura industriale di più alta qualità formale del Novecento modenese) per far posto a una vasta struttura commerciale è stata di recente decisa in deroga al piano regolatore e pure lì la pretesa convenienza pubblica è stata apprezzata nell’indispensabile inquadramento viario del nuovo insediamento. La pretestuosa giustificazione che apre la via alla moltiplicazione delle deroghe. Questo il regime ordinario, eccezionale l’osservanza del piano regolatore. Sull’urbanistica a Modena è calata la tela. E poi: quando mai è stato studiato un piano di insediamento delle strutture commerciali per la grande distribuzione? Senza dire infine che il nuovo intervento condiziona la soluzione dei complessi problemi posti in quella zona con la liberazione dalla servitù di attraversamento della linea ferroviaria. Non si vorrebbe che, messo lì, il supermercato costituisca un ostacolo alla misura, imposta dall’elementare buon senso, della demolizione dell’ormai inutile e ingombrante cavalcavia.

Modena, 20 aprile 2017

 

Despar cavalcavia
cavalcavia quartiere Madonnina