Lo storico Molino di Mezzo lasciato abbattere dagli uffici della tutela.

Lo storico Molino di Mezzo di Bazzano (alla convergenza dei territori di Spilamberto e Castelfranco) lasciato abbattere dagli uffici della tutela. Italia Nostra alza la sua protesta nel nome dell’offeso patrimonio storico artistico della Nazione. 

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Lo aveva intuito l’occhio sicuro di Anna Maria Matteucci (l’insigne storica della architettura dell’università bolognese) e le ricerche di archivio avevano confermato che il Molino di Mezzo (di mezzo appunto tra due coevi mulini, ancora conservato benché trasformato quello di “sotto”, sulla linea di non molte centinaia di metri) non poteva essere che l’originario mulino di modello aleottiano o la ripresa di quello stilema per mano di un colto architetto di primo ottocento. I documenti di archivio, saputi leggere, hanno infatti dimostrato un accrescimento in stile, della prima metà dell’Ottocento, sull’impianto originario a cavaliere del Seicento. Non lo ha contestato l’ufficio di soprintendenza che ha perciò riconosciuto l’interesse culturale dell’edificio, ma non particolarmente importante da imporre il vincolo di tutela. Una discrezione esercitata – crediamo – in contrasto con l’imperativo della tutela che campeggia tra i fondamentali principi della Costituzione. A Italia Nostra non rimane che alzare la sua ferma protesta nel nome dell’offeso patrimonio storico artistico della Nazione.