Anche l’Aipo, l’azienda interregionale che ha la cura del Po e dei suoi affluenti, è tenuta al rispetto del paesaggio nelle fasce di tutela laterali ai corsi d’acqua . E deve chiedere l’autorizzazione paesaggistica (competenza del Comune su parere vincolante della Soprintendenza). A San Damaso non lo ha fatto, ha abbattuto indiscriminatamente gli alberi lungo l’argine del Panaro e il Comune lo ha lasciato fare.

I fiumi con le loro sponde sono essenziali strutture portanti del territorio/paesaggio, perciò tutelate per legge in adempimento al precetto dell’art. 9 della costituzione.
Certamente questa tutela comprende la sicurezza idraulica e dunque gli interventi a quel fine sulla vegetazione ripariale (all’interno cioè dell’alveo) non sono soggetti alla autorizzazione paesaggistica, non ve ne sarebbe ragione. Non così per l’assetto dei luoghi fuori alveo entro le fasce di doveroso rispetto. Non solo Italia Nostra ha segnalato l’indiscriminato abbattimento degli alberi, ad alto fusto e anche a maestoso portamento, che nei giorni scorso è stato attuato a San Damaso all’esterno dell’argine pur se in prossimità ad esso. Frequentatissima la passeggiata sull’argine, in pratica il primo suggestivo tratto del percorso natura.
Non    che l’intervento su   quella   vegetazione    fosse in  assoluto e pregiudizialmente
vietato, ma sarebbe dovuto essere valutato in sede di autorizzazione paesaggistica per la compatibilità appunto con la tutela del paesaggio. A questo doveroso adempimento l’Aipo si è sottratta ed è impensabile che l’Amministrazione comunale non fosse informata di un intervento di quella entità. E in ogni caso, oggi a cose fatte informata, è tenuta a reagire nei modi che la legge prevede. In funzione di necessaria prevenzione di analoghi interventi.

Modena, 5 aprile 2022.
Italia Nostra sezione di Modena.

Immagini: da facebook (fondo pagina, il ceppo di una alberatura secolare abbattuta) e web