Ancora i pesanti filobus a sfiorare Duomo e Palazzo Ducale

Corso Duomo – settembre 2015

 

 

La Giunta comunale nei giorni scorsi ha deciso di ripristinare le linee dei filobus sui percorsi Canalchiaro – Corso Duomo e, in piazza Roma, lungo tutto il fronte del Palazzo Ducale. Riconosce che i cavi elettrici disturbano e promette di mettere allo studio soluzione che ne comporti la eliminazione, confermati però quei percorsi. Insomma non si è voluto ancora prendere atto che il passaggio dei pesanti veicoli a pochi metri dal prospetto dei due più insigni monumenti della città, con le ineliminabili vibrazioni trasmesse alle fondazioni degli edifici, costituisce un grave e inaccettabile rischio. Non basta il saggio allontanamento dei mezzi privati.

Non può dirsi piazza lo spazio racchiuso davanti alla facciata del Duomo, niente più della espansione del suo sagrato, se è attraversato dagli ingombranti mezzi pubblici (non conosciamo cattedrale che subisca una simile servitù). Una situazione che crediamo incompatibile anche con la tutela di sito Unesco.  Sul  fronte del Palazzo Ducale rimangono infissi gli ancoraggi dei cavi elettrici (uno sfregio) e sappiamo che il distacco di piccole porzioni di superficie dipinta della volta del salone delle feste (perciò ancora inagibile) è l’effetto delle vibrazioni negli anni trasmesse dal passaggio radente dei filobus. Questo uso improprio di piazza Roma ne mortifica i valori recentemente riscoperti, nell’apprezzamento unanime della città.

La soppressione di quei percorsi del filobus non avrebbe comportato un insostenibile  sacrificio nel servizio del trasporto pubblico, perché, nell’un caso, agevole è l’alternativa dell’aggiramento dell’isolato del Palazzo Ducale lungo l’ultimo tratto di Canalgrande e via Cavour; nell’altro, la soluzione di ingresso da Porta Sant’Agostino sacrifica in pratica una sola fermata in corso Canalchiaro, come già è avvenuto senza apprezzabile disagio nella non breve interruzione della linea per i lavori stradali.

E ben poteva essere questa la occasione per rivedere l’intero sistema di attraversamento del centro storico con mezzi di trasporto pubblico di massimo ingombro e pieno impiego in pratica limitato agli orari scolastici: per una alternativa che comporti, con veicoli leggeri a trazione elettrica, la soppressione della invasiva rete dei cavi di alimentazione e ancoraggio (un fitto intreccio che forma una vera e propria tettoia nell’intersezione di corso Duomo e via Emilia, sostenuta dai numerosi tiranti infissi nella facciata della Chiesa del Voto).

Modena, 1° febbraio 2016

Italia Nostra, sezione di Modena.