Un cavillo burocratico – lo ha detto il Sindaco – pretendere il rispetto del piano regolatore. Messaggio inquietante per l’urbanistica modenese.

largo S.Agostino bisStupisce (e francamente preoccupa) la reazione del Sindaco alla sentenza che ha dichiarato illegittimo il permesso di costruire il “polo librario” dentro (e contro) l’insediamento storico del Sant’Agostino. Realizzarlo sarebbe un abuso urbanistico – edilizio, ha giudicato il TAR, perché quel progetto viola le regole del piano regolatore e della legge regionale, la disciplina di tutela del centro storico. Ma il Sindaco dice che il TAR non è entrato nel merito e si è limitato a cogliere una  mera irregolarità nello sviluppo del procedimento. E’ un cavillo burocratico, insomma, il rispetto del piano regolatore e proprio nella parte – il piano strutturale – che pone insuperabili limiti alle trasformazioni urbane a tutela dei caratteri essenziali e della stessa identità della città storica e dei suoi monumenti.  Già assicura il Sindaco, è solo questione di modificare il piano strutturale e la cosa è fatta.

E’ poi vero che il TAR non è entrato nel merito della autorizzazione della direzione regionale per i beni culturali, perché si è fermato a rilevare che è stata data da un organo incompetente. Che è però quanto dire: il progetto non può essere attuato perché manca l’approvazione della istituzione statale della tutela del patrimonio storico e artistico (e  attuarlo costituirebbe un reato). Che non è, ci pare, un vizio da poco. E non è affatto scontata l’approvazione della soprintendente competente.

La sentenza del TAR sia invece la opportuna occasione per dar vita all’atteso progetto di rinnovamento, complessivo e organico, delle istituzioni culturali della città. Tutti gli spazi del Palazzo di Santa Margherita siano assegnati alla gloriosa “Delfini”, così promossa a biblioteca della città, con adeguata copertura bibliografica. I vasti spazi retrostanti al Palazzo dei musei, parte integrante dello stesso settecentesco Albergo delle arti, lasciati liberi dal trasferimento dell’Ospedale Estense, siano destinati alla fisiologica espansione della Biblioteca estense (innanzitutto) e degli altri istituti, statali (la Galleria estense) e comunali (i Musei civici e la biblioteca Poletti): sarà così preservata la inscindibile unità di galleria e biblioteca estensi (anche di recente valorizzata dal ministro Franceschini), in attuazione per altro dell’impegnativo progetto definito dalla stessa amministrazione comunale con la giunta Barbolini. Il complesso ex ospedaliero del Sant’Agostino sia riqualificato attraverso un rispettoso restauro – risanamento, come la sede non solo della affermata Fondazione fotografia, ma pure delle attività di promozione delle arti visive contemporanee, lì adeguatamente ospitati la Galleria civica e il Museo della figurina, destinazione altrettanto impegnativa e di non minore prestigio rispetto al contestato progetto.

Un grande organico disegno di rinnovamento di tutte le istituzioni culturali della città che impegna innanzitutto la responsabilità dell’Assessore alla cultura.

Modena, 9 novembre 2015

Italia Nostra, sezione di Modena