Attività svolte nel 2020

Le principali azioni svolte nel corso dell’anno 2020:
9 gennaio. Lettera al Sindaco di Finale Emilia per il ripristino del “muraglione”
(recentemente demolito) che chiudeva l’arco di portico di Casa Coen in via
Trento Trieste, residuo documento della struttura di contenimento del corso
d’acqua (ramo del fiume Panaro) che attraversava dal Cinquecento
l’insediamento urbano fino a inizio Ottocento.
17 gennaio. Partecipazione all’incontro pubblico promosso a Modena dal
Coordinamento Democrazia Costituzionale su “Regionalismo differenziato
per l’Emilia Romagna”, con la relazione del presidente della sezione sulla
inapplicabilità della c.d. autonomia differenziata alle materie di governo del
territorio e tutela/valorizzazione del patrimonio culturale e, in particolare, sulla
bozza di intesa raggiunta al riguardo tra Regione ER e Governo (che non
deve essere portata a conclusione).
20 gennaio. Presa di posizione critica sul bando di concorso di idee
promosso dalla Direzione regionale per il patrimonio culturale dell’Emilia
Romagna per il progetto di ricostruzione/restauro della monumentale Chiesa
di San Francesco a Mirandola, gravemente danneggiata dal sisma del 2012.
Il 27 gennaio l’intervento di I.N. è ripreso da Tomaso Montanari su Il Fatto
Quotidiano. Dopo circa un mese il Bando sarà revocato dalla stessa
Direzione regionale.
30 gennaio. Partecipazione al Seminario promosso a Bologna dalla
associazione nazionale su La Carta di Gubbio oggi, con la relazione del
presidente della sezione sulla proposta di legge di tutela dei centri storici
elaborata da Associazione Bianchi Bandinelli e Italia Nostra.
5 Marzo. Documentata istanza della sezione alla Soprintendenza per il
sollecito avvio del procedimento di verifica dell’interesse culturale del Parco
Ducale di Pavullo (su terreni di appartenenza comunale) secondo il perimetro
della mappa storica recentemente reperita in un archivio privato.
9 marzo. Ricorso al TAR ER contro il diniego della Soprintendenza a
promuovere la tutela dell’edificio delle Scuole Elementari Carducci di
Formigine (esempio di alta qualità formale di edilizia pubblica nella prima
espansione di quell’insediamento urbano) per difetto del requisito temporale
(70 anni dalla sua realizzazione, secondo la recente modifica della disciplina
del codice beni culturali che fissava in 50 anni il requisito temporale della
tutela), sollevata con l’impugnazione la questione di legittimità costituzionale
della nuova disposizione applicata nel caso di specie.
24 marzo. Appello al Ministro per i beni culturali perché sia fermata la
demolizione dello storico insediamento di Case Operaie nel centro storico di
Castelfranco Emilia.
2 aprile. Comunicato alla stampa cittadina sulla vendita all’asta dell’edificio di
primo Ottocento dell’ex Caserma Fanti assegnato a un’impresa di costruzioni
che ha dichiarato di volerne ricavare appartamenti di lusso. Italia Nostra, che
aveva contrastato l’autorizzata privatizzazione che vanifica la pubblica
fruizione del bene, pone a Soprintendenza e Amministrazione comunale
l’esigenza che sia preteso nel progetto del nuovo impiego dell’edificio il
rispetto della rigorosa disciplina di restauro.
7 Aprile. Nuovo intervento della sezione che sollecita urgenti misure
conservative dell’attiguo edificio della ex Caserma Garibaldi, già sede del
Distretto militare (ora del Demanio statale e in condizioni di estremo
degrado), originario corpo ad est del quattrocentesco monastero benedettino,
all’inizio Ottocento convertito con forme neoclassiche della facciata a sede di
accademia militare.
11 maggio. Istanza alla Soprintendenza perché sia promossa la tutela
dell’ambiente sul quale prospetta l’ottocentesco Palazzo Sandonnino
(progetto di Andrea Costa) in Viale della Rimembranza a Modena, con
prescrizione di inedificabilità della zona antistante del Parco (nella quale è
annunciata la costruzione di un nuovo Chiosco).
20 Maggio. Pubblico invito alla Soprintendenza a negare il proprio assenso
alla autorizzazione paesaggistica di un vasto intervento di urbanizzazione per
l’insediamento di 49 ville nell’ambito del Parco Ducale di Sassuolo, compreso
in zona assoggettata a tutela paesaggistica; e a promuovere il vincolo di
tutela come bene culturale del residuo spazio di impianto agricolo dello
storico Parco. L’intervento sarà ripreso da Tomaso Montanari su Il fatto
Quotidiano del 27 giugno 2020.
4 Giugno. Nel comunicato alla stampa cittadina Italia Nostra prende atto con
soddisfazione che il polo culturale progettato nell’isolato dell’ex Ospedale
Sant’Agostino prende finalmente avvio con l’intervento di
manutenzione/restauro della porzione demaniale in uso all’Università dove è
conservato il settecentesco Teatro anatomico e saranno insediati i musei
universitari; e che è in corso la progettazione di un corretto recupero del
corpo dell’ex Ospedale militare sul fronte dell’isolato che prospetta sulla
piazza Sant’Agostino. Italia Nostra aveva contestato l’originario progetto di
radicale ristrutturazione del complesso per la destinazione a polo librario
dove trasferire le storiche Biblioteche Estense e Poletti ora nel Palazzo dei
Musei. L’annullamento del progetto architettonico ottenuto da Italia Nostra
con ricorso al TAR e le prescrizioni conservative dettate dalla
soprintendenza, su motivata istanza dell’associazione, hanno indotto
Fondazione proprietaria e Amministrazione comunale ad abbandonare il
proposito originario, mentre ancora non sono maturate le alternative
destinazioni dell’ex complesso ospedaliero.
10 luglio. Lettera all’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Modena
perché a conclusione dell’opera di revisione dei sottoservizi in atto in Corso
Canalchiaro sia ripristinato in superficie l’assetto tradizionale in acciottolato
con doppia corsia carraia in pietra.
11 luglio. Lettera al Comune di Castelfranco Emilia e alla Soprintendenza
sull’introdotto arredo della centrale Piazza Garibaldi con la disposizione a
scacchiera di variopinti cubi in cemento, assetto non compatibile con il
carattere dello storico luogo urbano.
15 Luglio. Con un comunicato alla stampa Italia Nostra prende atto che a
istanza della società che gestisce a Marzaglia (Modena) la Pista di guida
sicura (così formalmente abilitata, ma in realtà attivata come autodromo
anche da competizione) è stato avviato il procedimento di valutazione di
impatto ambientale (VIA) su un nuovo progetto che in pratica raddoppia il
percorso del circuito con lo sviluppo di un lungo rettilineo; e invita quindi
l’ARPAE a mantenere ferma (a maggior ragione) la valutazione di
incompatibilità ambientale espressa sull’originario progetto del circuito non
contenuto nei limiti di ml 1600, prescrizione poi disattesa nella realizzazione
dell’opera.
3 agosto. Lettera al Sindaco di Castelfranco Emilia per il ripristino in loco del
monumento edicola a ricordo dell’eccidio nazifascista di via Loda (nello
spazio allora di accesso all’edificio dell’Ammassso della Canapa, demolito nel
dopoguerra).
21 agosto. Istanza al Sindaco di Castelfranco Emilia e alla Soprintendenza
perché sia provveduto all’urgente restauro del Monumento al Fante (opera in
bronzo dello scultore Silverio Montaguti, operante a Bologna tra le due guerre
su molteplici prestigiose commesse pubbliche e private) oggi collocato, privo
del piedistallo di sostegno, con diretto appoggio a terra, e perciò gravemente
ammalorato, in un parco pubblico periferico, lì trasferito da Piazza della
Vittoria per la quale era stato concepito (e dove deve ritrovare la storica
sistemazione, ripristinato l’alto piedistallo con sul fronte la targa dedicatoria ai
cittadini caduti nella grande guerra).
25 Agosto. Italia Nostra in un proprio comunicato registra l’avviata
demolizione dell’insediamento di “case operaie” nel centro storico di
Castelfranco Emilia, realizzato nei primi anni del novecento. L’Ufficio della
tutela statale aveva negato interesse culturale allo storico intervento
municipale di edilizia sociale, con provvedimento fondato su un palese errore
di materiale identificazione del bene, errore dimostrato da Italia Nostra, ma
non voluto riconoscere dalla Soprintendenza. Nel consecutivo comunicato del
3 settembre pone alla Amministrazione comunale di Castelfranco la
esigenza del mantenimento della destinazione dell’area a edilizia pubblica e
della ricostruzione dell’insediamento “come era e dove era”.
28 agosto. In un documento indirizzato alla Soprintendenza e pubblicato nel
proprio sito, I.N., avendo constatato l’inizio dei lavori delle opere di
urbanizzazione nell’area del Parco ducale di Sassuolo, denuncia il rilascio
della autorizzazione paesaggistica su sorprendente parere favorevole dato
dalla stessa Soprintendenza per silenzio assenso, e dunque neppure
motivato.
28 settembre. Con lettera al Sindaco di Guiglia e alla Soprintendenza la
sezione pone la esigenza che il rimosso muro di sostegno sul margine a
monte della comunale via Tintoria, in ambito del Parco regionale dei Sassi di
Rocca Malatina e in zona di tutela paesaggistica, sia ricostruito secondo la
tecnica tradizionale del preesistente con paramento in sassi.
21 settembre/2 ottobre. Italia Nostra segnala alla Amministrazione comunale
di Modena (per gli opportuni interventi a tutela del decoro urbano) le
condizioni di vistoso abbandono e degrado in cui versa la Villa Forti posta in
viale Moreali all’angolo con via Valdrighi, edificio “liberty” degli anni 20 del
Novecento, di impostazione scenografica e dominante nel quartiere di
residenza borghese nella città giardino. Con documentata e motivata
relazione illustrativa pone alla Soprintendenza la esigenza di sollecito avvio
del procedimento diretto alla dichiarazione di interesse culturale dell’edificio
anche per l’urgente applicazione in via cautelare di prescrizioni conservative.
10 ottobre. Segnalazione alla Amministrazione comunale di Modena e alla
Soprintendenza di indebite espansioni insediative nelle aree di contorno dei
chioschi di intrattenimento del Parco della Rimembranza.
21 ottobre. Incontro di una delegazione della sezione con il nuovo Direttore di
AGO e il Direttore della Fondazione Modena, presso la sede dell’ex Ospedale
Sant’Agostino, nel corso del quale è ribadito il convincimento della
associazione che il corretto restauro dello storico complesso ospedaliero
costituisce elemento essenziale del progetto culturale posto a fondamento
delle nuove funzioni che saranno insediate in quell’ambito (caduto
definitivamente il proposito di trasferirvi anche soltanto taluni fondi della
Biblioteca Estense).
25 ottobre. Presentazione alla Soprintendenza della motivata e documentata
relazione illustrativa sulla settecentesca Villa Madonna delle Grazie
(appartenuta a Matilde d’Este, sorella del Duca Ercole III) posta in Collegara
di Modena sulla via Emilia est, con richiesta di avvio del procedimento per la
dichiarazione dell’interesse storico/artistico dell’edificio e per la prescrizione
di adeguate misure di rispetto anche nella prospiciente area stradale dove
sono progettate radicali trasformazioni nell’ordinamento del traffico.
30 ottobre. La sezione promuove il ricorso al TAR ER contro l’autorizzazione
paesaggistica (e il previo parere della soprintendenza) data all’intervento di
urbanizzazione della vasta area del Parco Ducale di Sassuolo, ponendo
anche la questione di legittimità costituzionale dell’istituto del
silenzio/assenso (in tema di tutela del paesaggio), ma è poi indotta a
rinunciarvi essendosi avveduta dello scaduto termine di impugnazione
secondo il criterio affermato nella giurisprudenza (decorrenza dalla acquisita
conoscenza della mera esistenza del provvedimento, in contrasto con il
tenore letterale della norma che indica il termine a quo nella piena
conoscenza, dalla associazione potuta in effetti ottenere dalla associazione
attraverso l’attardante procedimento formale di accesso agli atti).
4 Novembre. Lettera all’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Modena
perché nel viale Montecuccoli sia ripristinato l’assetto di aiuole e alberature,
in continuità, lungo entrambi i lati della strada.
8 Novembre. Comunicato postato sul sito e ripreso dalla stampa cittadina
sull’intervento di integrale soppressione delle alberature di viale de’ Fogliani
nella prima espansione novecentesca della città, con la predisposizione di un
assetto di manutenzione stradale che non ripristina quello delle aiuole
preesistenti.
10 dicembre. Comunicato alla stampa sulle controverse circostanze che
hanno causato la disastrosa inondazione dl fiume Panaro: “Perchè non
succeda più, capire perché è potuto accadere”. Posto in particolare
l’inquietante interrogativo sul mancato collaudo delle opere della cassa di
espansione a doppio invaso e della relativa diga, concluse da oltre un
quinquennio (e, se attivata in questa occasione, la cassa non è valsa ad
attenuare la forza d’urto dell’onda di piena sull’argine a valle).