Anche questa amministrazione nega alla cittadinanza il diritto di conoscere e valutare le maggiori trasformazioni della città.

A Italia Nostra dispiace dover rivolgere a Mezzetti le stesse contestazioni che mosse a Muzzarelli.
Apprendiamo oggi infatti, con amara sorpresa, che questa amministrazione fa identicamente sua la macchinazione escogitata dall’amministrazione Muzzarelli per sottrarre alla cittadinanza il diritto di conoscere le proposte di interventi urbanistici, anche molto rilevanti per il futuro della città, e di esprimere le proprie valutazioni al consiglio comunale, prima della sua decisione.
La commissione consiliare ha esaminato pochi giorni fa le valutazioni condotte dagli uffici sulle sette proposte di trasformazioni urbanistiche presentate da privati come manifestazioni di interesse, in risposta all’avviso pubblicato dal comune a maggio. Contemporaneamente, la commissione ha esaminato il testo della deliberazione consiliare che propone l’approvazione della relazione istruttoria redatta dagli uffici, in cui “Verificato l’interesse pubblico, si ritiene ammissibile la presentazione dell’istanza con gli approfondimenti e i condizionamenti indicati”, che dovranno essere recepiti nella successiva fase di presentazione delle proposte di accordi operativi
Alcune delle proposte sono chiaramente contrarie all’interesse pubblico, sia alla legge urbanistica regionale: quello che però oggi più importa è il fatto che su di esse il consiglio vada ad assumere decisioni senza che la città abbia avuto modo di esprimere con osservazioni le proprie valutazioni, e nemmeno di conoscerle: non si dica che sono state adeguata informazione le immagini fatte circolare in settembre, mentre si manteneva stretto segreto su quantità, destinazioni, benefici proposti.
Secondo la legge regionale solo agli accordi operativi con i privati proprietari spetta apportare nuova edificabilità e maggior valore immobiliare: e secondo la stessa legge le proposte di accordo operativo devono essere immediatamente pubblicate nella loro completezza sul sito del Comune, “per consentire a chiunque di prenderne visione”, e chiunque, cittadino o associazione, può presentare proprie osservazioni.
E invece il consiglio è chiamato a esprimersi in gran fretta, pare già ai primi di dicembre, senza aver ascoltato altra voce esterna all’amministrazione.
Non conta che, come si premura di spiegare la deliberazione proposta, i cittadini abbiano poi modo di esprimersi successivamente, prima dei futuri voti conclusivi sui singoli accordi operativi: se il consiglio riconosce ora l’interesse pubblico di una proposta presentata con tutti i contenuti di sostanza prescritti per l’accordo operativo, e valutata dagli uffici con attenzione estrema e dovizia di analisi, come potrà smentirsi dopo aver udito le voci del dissenso? E i privati che si attendono guadagni di decine di milioni di euro, si crede che non contesteranno gli affidamenti delusi, muovendo cause milionarie all’amministrazione, e anche ai consiglieri pentiti?
Due anni fa Italia Nostra auspicava su queste pagine che i candidati alla responsabilità di sindaco prendessero coscienza del gravissimo tentativo di sottrare ai cittadini il diritto di partecipare al governo democratico della città, e l’anno scorso ha applaudito alla bocciatura dei 19 progetti che avrebbero dovuto essere approvati tenendone la cittadinanza all’oscuro.
Oggi Italia Nostra auspica che un saggio ripensamento distolga il sindaco Mezzetti dal continuare l’intendimento del suo predecessore, e lo induca a restituire al procedimento i requisiti irrinunciabili di pubblicità e consultazione, stabiliti, nella loro elementare ed imperativa necessità, addirittura dallo stesso regime fascista, con la legge urbanistica del 1942.